Donna e Natura: da due Dee la bellezza della rinascita

La Donna e la Natura: parlare di loro con lo scopo di ritornare e restituire una bellezza innata ma dimenticata, in un periodo sociale così dilaniato da contraddizioni, voci mediocri, superficialità. E’ la scelta doverosa per l’annuncio di una Speranza che va oltre il mero ottimismo.

Non si tratta di rivendicare né la scarpetta rossa né quella di cristallo. In questo dipinto c’è la presenza dell’albero di Nonna Salice. La ricordate in Pocahontas, Film della Disney del 1995, nel suo invito a seguire gli impulsi del cuore?!

Dalla Donna e dalla Natura c’è il “Sì” che salva, che è redenzione, che avvolge l’uomo e lo conduce alle più alte sfere. Da una cripta, dall’oscurità c’è l’affermazione. Per queste due Dee occorre memoria, garanzia di valore.

La valorizzazione della Donna nella società da parte dell’Uomo, corre su un binario sovrapponibile al rispetto che lo stesso Uomo mostra nei confronti della Natura. I due atteggiamenti volti ai mondi femminili in termini macro – cosmici (Natura) e micro – cosmici (Donna) si incontrano e offrono uno spaccato di come effettivamente l’ambiente culturale e antropologico si muove.

Molti spunti di riflessioni giungono da studi e proposte ed è bello citarne alcuni per comprendere davvero il ruolo che queste due potenze hanno.

Dalla grotta avvolta nel buio la luce potente di Natura e Donna

Possono essere fiere come regine, piegate e spezzate come canne sulla riva di un lago, fresche e leggere come brezza marina, dure e aspre ed insolenti ma, in ciascun caso, potenti.

La finezza di un ragionamento, il sesto senso unito a quella percezione che va ancora più su nella scala della sensibilità, le scelte eroiche impensabili persino per Ercole, la profonda tenerezza nel vedere la trasformazione di una giovane in una madre senza che nessun libro o maestro abbia educato a tal mestiere! … Donna

Ed ancora l’accettazione di un passo indietro, di una maschera, di un destino, della sopravvivenza al limite, affinché l’Uomo si senta realizzato e pieno di sé. Essere ombra dietro al Maschio alfa. … Donna

E Tu, offri la nostalgia di un tramonto, l’incanto dell’alba con la sua benedizione, la possibilità di camminare tra due sponde di acque, il ricamo della brina o rugiada, l’apertura delle Belle di Notte, tronchi secolari attorno ai quali si compiono riti, la flora e la fauna, le chiare e belle e dolci acque … Natura

Quando ti arrabbi sei tremenda e sei devastazione, diventi una matrigna e non dai scampo o tregua. Sei Maga Circe e Sirena. Ammali e ti sottrai per sedurre di nuovo … Natura

Ma oggi, Donna Bella e Bella Natura, vi trovo accasciate e chiedete nuovi abiti e nuovi incantesimi.

Avete bisogno di artisti ed arpe, gli strumenti primordiali che diano eco al “Sì” per la rinascita.

Evocate i tempi dei Nativi, degli Aborigeni, degli Antichi Greci in cui eravate elevate al vostro livello.

La donna stessa chiede connessione alla sua vera essenza, l’origine da cui trae nutrimento e temperamento, tramite la preghiera alla Luna ed alla Madre Terra per inviare guide fedeli.

Donna e Natura possono ritrovarsi in un percorso cantato attraverso gli alberi, tradizioni, rituali: è una proposta che indaga la relazione imprescindibile di queste due potenze. I tasselli di un mosaico grande da ricollocare, punti luminosi in un grande cosmo da muovere con grazia e delizia, restituendo forza, dignità e luce ad entrambe queste Dee.

Molti si interrogano se “Ecofemminismo” è ciò di cui stiamo parlando. No. Non vi è nessun –ismo quando si tratta di uguaglianza, diritto ad esistere per ciò che si è e non essere sfruttate per esigenze di uomini, sia nel caso di Donna che di Natura. Quel sì pronunziato nella grotta oscura trova la forza, attraverso corde pizzicate da uomini coscienti e spiriti puri, di germogliare, creare una colonna di luce per l’umanità ed il creato intero!

Si comprende il significato pieno della Marcia contro la corsa al nucleare del 1980, e di quelle parole pronunciate al Pentagono:

“Ci siamo riunite qui al Pentagono oggi perché abbiamo paura per le nostre vite. Paura per la vita di questo pianeta, della nostra Terra e della vita dei bambini che sono il futuro dell’umanità. (…) Siamo nelle mani di uomini che il potere e la ricchezza hanno distaccato non solo dalla realtà, ma anche dall’immaginazione. Abbiamo molta ragione ad avere paura.”

Un discorso degli Anni Ottanta che potrebbe calzare a pennello anche oggi: non c’è il nucleare ma a ben vedere, la paura è solida e fitta. Ma dobbiamo risplendere per alzare lo sguardo!

I diritti fondamentali delle donne, della natura, della fauna e della flora, debbono essere salvaguardati!

Se si deteriora il corpo di Donna e l’ambiente si consuma, il tempio di anime ancestrali che hanno contribuito a generare quelle energie che sanno muovere il mondo assieme alla cultura buona dell’uomo, si disfano.

Ecco la chiave del ritorno e della restituzione: forze primordiali di Donna e Natura unite a quelle primitive dell’Uomo affinché vi sia evoluzione e scoperta della bellezza, dimenticando frenesia e degrado.

Donna e Natura sanno sedurre non solo nel corpo, ancor prima nella testa ed ancora un passo indietro nell’anima.

La foto presente nell’immagine di apertura, di Gino di Meglio mostra l’intimità che l’uomo a volte dimentica ma a cui è necessario riportare la mente, ispirandosi alla Vita dei Boschi di Henry David Thoreau di cui ne si riporta uno stralcio:

“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.”

Henry David Thoreau ha trascorso due anni, due mesi e due giorni in una capanna di legno presso il lago Walden, nel Massachussetts, in contatto intimo con la natura, in contatto intimo con la Donna che è in Lei.

C’è una musica di Donne presso la cripta. Muovono la propria voce [n.d.r. vedasi il “videocripthttps://youtu.be/sW1kxOt_f5U], la modulano perché giunga a ciascuno il grido delle due potenze, perché ogni Uomo possa abbracciare un tronco secolare e percepire la seduzione di Natura! Perché ogni uomo con un’arpa e qualsiasi strumento dia risonanza all’affermativa fiducia nella luce.

Perché ciascun Uomo possa abbracciare in un corpo di Donna, il cuore timoroso di Dea umana.

Non hanno scarpette rosse o di cristallo le Due Dee: una ha un mantello irlandese, l’altra una scorza ruvida di quanti secoli?

Da una cripta viene il Sì della luce, alimentata da primordiali suoni promossi da uomini che credono nella forza genitrice.

 

erica g.